L’anno 2020 sta per giungere al termine e, come ogni ciclo che si conclude, anche questo periodo si trasforma idealmente in un momento di raccoglimento e di valutazione, per affrontare al meglio e con rinnovata energia la nuova stagione che verrà. Lavorare a così stretto contatto con la Natura implica una forma mentis peculiare, più elastica e più avvezza alle difficoltà, poiché non siamo noi a imporre i tempi alle vigne, ma impariamo ogni anno ad adattarci e a rispondere tempestivamente ai cambiamenti, i quali ovviamente si presenteranno sulla nostra strada.
Viene quindi spontaneo, in questi giorni, volgere lo sguardo alla vendemmia appena passata, mentre fuori le vigne sono vestite di un bellissimo abito bianco, grazie alle abbondanti nevicate dei giorni scorsi. Come avevamo anticipato nella newsletter estiva, l’annata 2020 è iniziata durante una primavera abbastanza asciutta con temperature miti, le quali hanno creato le aspettative per un andamento anticipato dell’annata. Tale andamento è stato fortunatamente interrotto tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, periodo caratterizzato da piogge abbondanti e temperature più fresche, che hanno contribuito a riequilibrare la situazione in vigna, ma per le quali gli interventi sono stati necessari, con diradamenti più decisi per Barbera e Dolcetto e invece più equilibrati per il Nebbiolo. L’estate ci ha donato temperature miti, giornate molto soleggiate e fenomeni piovosi sparsi, ma soprattutto escursioni termiche notevoli: i vini presentano infatti bouquet profumatissimi con grande pulizia del frutto e note floreali, oltre a un’incredibile freschezza ed eleganza.
La vendemmia 2020, di conseguenza, ci lascia decisamente soddisfatti: da uve belle, buone e sane sono nati vini con profumi intensi e colori brillanti, bei profili alcolici sostenuti da acidità e freschezza, ma soprattutto grande complessità, che nei Barolo si tradurrà in una grande bevibilità e lunga capacità di invecchiamento.