Una nuova vendemmia è alle porte e, anche se le settimane a venire saranno fondamentali per determinare la qualità delle uve, possiamo iniziare a riflettere sull’andamento generale della prima parte dell’annata.
Alle porte di una nuova vendemmia
Inutile negare che le condizioni metereologiche di quest’ultima stagione si siano rivelate abbastanza spinose. Le vigne, reduci da un inverno particolarmente asciutto, hanno dovuto fare i conti con un’estate caratterizzata da alte temperature e scarse precipitazioni.
Infatti, già a partire dagli inizi del mese di giugno, abbiamo assistito a un anticipo della stagione estiva, con innalzamento delle temperature giornaliere.
Il caldo è perdurato per tutto il mese di luglio a causa della presenza dell’Anticiclone Africano che ha interessato l’area durante le due settimane centrali, contribuendo così ad accentuare lo stress idrico delle viti.
Queste condizioni meteo hanno portato a due scenari differenti: le vigne dotate di maggiore disponibilità idrica si sono sviluppate più velocemente, mentre gli appezzamenti tradizionalmente più vocati e meglio esposti hanno subito un rallentamento della crescita vegetativa.
I fenomeni piovosi sono stati piuttosto scarsi e perlopiù concentrati durante gli ultimi giorni del mese di luglio. Nonostante ciò, questi ultimi rovesci sono stati fondamentali per limitare gli effetti del periodo prolungato di siccità e hanno portato a un’accelerazione dei processi di maturazione e invaiatura, in particolare delle varietà più precoci.
Ad oggi, vista la salubrità e lo stato di maturazione delle uve, nonostante il caldo e la siccità, siamo portati a ipotizzare che, in assenza di grandi stravolgimenti, la produzione sarà buona, ma leggermente ridotta e che la vendemmia sarà anticipata solo di pochi giorni rispetto alla media delle altre annate.
I lavori in vigna
Dopo i lavori di palizzatura e cimatura svolti nel mese di giugno, alcune riflessioni sono state d’obbligo prima di dare il via ai diradamenti, effettuati durante la seconda settimana di luglio.
Le modalità e le tempistiche con cui eseguire il diradamento devono essere sempre valutate attentamente, specialmente in presenza di queste particolari condizioni meteo.
In caso di stress idrico è importante ridurre la produzione, tuttavia bisogna evitare gli eccessi, poiché i grappoli rimasti potrebbero crescere in modo squilibrato sia in presenza di piogge abbondanti, sia in presenza di nuovi periodi prolungati di caldo.
Pertanto, è stato fondamentale agire in modo mirato, valutando le necessità di ogni singola vigna.