Per migliorare un vino che proviene da uno dei terroir più vocati al mondo esiste una sola via, quella dello studio e della conoscenza dei vigneti, il terreno sui quali crescono, l’ambiente naturale e antropico che li circonda.

È in questa fase che si forma il carattere del vino, la sua «anima», che il lavoro del viticoltore può comprendere e interpretare permettendogli di esprimersi nella sua differenza.

L’attenzione di Elvio Cogno per la gestione del vigneto procede in questa direzione, maturando l’idea che, in campo enoico, i veri progressi coincidano con la capacità di armonizzare il lavoro agricolo a quello biologico, secondo lavorazioni e interventi improntati al rispetto dell’ambiente, dell’uomo che lo lavora e alla sostenibilità nel lungo periodo.

Da alcuni anni a questa parte, perciò, l’azienda ha iniziato la conversione al biologico, che si concettizzerà nell’ottenimento della certificazione europea.

Accanto alla certificazione, però, si lavora per migliorare l’ecosistema della vite e la biodiversità dell’ambiente eliminando in maniera definitiva i trattamenti e le concimazioni di sintesi, la chimica in cantina e le lavorazioni invasive.