Appena rientrati dalla ferie, con la luna calante di Agosto, abbiamo imbottigliato le nuove annate dei Barolo che entreranno in commercio il prossimo anno, in particolare: Cascina Nuova 2015, Ravera 2015, Ravera Bricco Pernice 2014, Ravera Vigna Elena Riserva 2014 e Ravera Vigna Elena Riserva 2013. Per la prima volta in assoluto, grazie all’apertura della nuova cantina sotterranea di affinamento (240 m.q.), abbiamo potuto imbottigliare due annate insieme di Barolo Ravera Vigna Elena Riserva; Valter, infatti, aveva già deciso di sottoporre l’annata 2014 ad un periodo di affinamento in botte grande più breve rispetto ai consueti 36 mesi. Subito dopo si è passati alla preparazione delle vasche e attrezzature per accogliere la nuova uva; anche la zona di pigiatura ha subito un leggero ampliamento che ci ha consentito di lavorare con più efficienza e comodità.
Dato il buon equilibrio tra acidità e contenuto in zuccheri, le fermentazioni spontanee (senza inoculo di lieviti selezionati industriali) si sono svolte un modo regolare su tutte le uve. In particolare sulla Nascetta, dalla vendemmia 2017, abbiamo iniziato un progetto in collaborazione con il laboratorio della Facoltà di Enologia di Alba, per selezionare un ceppo di lievito direttamente dalle popolazioni indigene isolate dal vigneto e dalle diverse cantine dell’Associazione Produttori Nascetta di Novello. In un futuro non troppo lontano, potremo così inoculare i mosti usando un lievito indigeno selezionato, per mantenere ed esaltare le caratteristiche organolettiche di questo grande vitigno.
Come di consueto, anche quest’anno le macerazioni sulle bucce a cappello sommerso dei nebbiolo da Barolo sono state di circa 40 giorni; questa tecnica tradizionale di vinificazione consente di ottenere vini di grande struttura tannica, ma, attraverso un estrazione lenta, delicata e molto selettiva, la sensazione tattile al palato risulta essere molto equilibrata, setosa e avvolgente, per niente aggressiva e asciutta. Questa tecnica consente inoltre di preservare, grazie alla quasi completa protezione all’ossidazione, gli aromi primari dell’uva, ottenendo così Barolo fragranti, aromatici e complessi fin dall’inizio della loro evoluzione. La fermentazione malolattica dei vini rossi si è svolta come di consueto nelle vasche di acciaio, ha presentato un andamento regolare e anche in questo caso non ha necessitato dell’inoculo dei batteri lattici selezionati. Tutti i vini nuovi, anche se siamo ancora in una fase molto precoce della loro vita presentano aromi fruttati e floreali molto fragranti, in bocca si può già apprezzare una certa armonia tra la struttura, la trama tannica fine e persistente e l’acidità fresca ma ben integrata.